BETADINESOLCUT120
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Betadine 10% Soluzione Cutanea 120 ml
Dissinfettante della cute lesa.
PRODOTTO ADATTO A
Principi Attivi: La soluzione cutanea Betadine 10% è formulata con 10 grammi di iodopovidone, di cui il 10% è rappresentato da iodio. Gli eccipienti presenti sono glicerolo, macrogol lauriletere, sodio fosfato bibasico biidrato, acido citrico monoidrato, sodio idrossido, e acqua depurata (vedi paragrafo 6.1 per l'elenco completo).
Indicazioni Terapeutiche: Questo prodotto è destinato alla disinfezione e pulizia della cute lesa, comprese ferite superficiali di dimensioni ridotte e piaghe da decubito con interessamento limitato all'epidermide.
Controindicazioni ed Effetti Indesiderati: Betadine 10% è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo o a uno degli eccipienti elencati. Non deve essere usato in bambini di età inferiore ai sei mesi e in presenza di ipertiroidismo. Possono verificarsi effetti indesiderati come ipersensibilità, reazioni anafilattiche, ipertiroidismo, e dermatite da contatto.
Posologia: La soluzione cutanea Betadine 10% va applicata due volte al giorno direttamente sulle piccole ferite e infezioni cutanee. Cinque millilitri di soluzione (contenenti 50 mg di iodio) sono sufficienti per trattare un'area di circa 15 cm di lato. Per l'antisepsi cutanea, si consiglia di applicare uno strato protettivo della soluzione fino a ottenere una colorazione di intensità media, formando una pellicola superficiale che non macchia.
Conservazione: Si raccomanda di conservare la soluzione cutanea Betadine 10% a temperatura non superiore a 25°C.
Avvertenze: Il prodotto è destinato esclusivamente all'uso esterno e non deve essere applicato su cute gravemente lesa o superfici estese. L'uso prolungato può causare fenomeni di sensibilizzazione, richiedendo una valutazione clinica. Si consiglia particolare cautela nei pazienti con preesistente insufficienza renale. In caso di gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroidee, l'uso prolungato su estese superfici corporee può provocare iperfunzione tiroidea.
Interazioni: Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti. Il complesso polivinilpirrolidone-iodio è efficace a valori di pH compresi tra 2.0 e 7.0. Interazioni con preparati enzimatici possono indebolirne gli effetti. Non utilizzare contemporaneamente con prodotti contenenti sali di mercurio o composti del benzoino, carbonati, acido tannico, alcali, perossido d'idrogeno, taurolidina e argento.
Effetti Indesiderati: Gli effetti indesiderati possono includere ipersensibilità, reazioni anafilattiche, ipertiroidismo, squilibrio elettrolitico, acidosi metabolica, dermatite da contatto, angioedema e dermatite esfoliativa.
Sovradosaggio: In caso di sovradosaggio, sia intenzionale che accidentale, possono manifestarsi ipotiroidismo o ipertiroidismo. Monitorare attentamente la funzione renale e tiroidea.
Gravidanza e Allattamento: Durante gravidanza e allattamento, l'uso della soluzione di iodopovidone è consigliato solo se strettamente necessario, alla minima dose possibile. L'iodio può attraversare la placenta e il latte materno, influenzando la funzione tiroidea nel feto o nel neonato.
Descrizione
Principi Attivi: La soluzione cutanea Betadine 10% è formulata con 10 grammi di iodopovidone, di cui il 10% è rappresentato da iodio. Gli eccipienti presenti sono glicerolo, macrogol lauriletere, sodio fosfato bibasico biidrato, acido citrico monoidrato, sodio idrossido, e acqua depurata (vedi paragrafo 6.1 per l'elenco completo).
Indicazioni Terapeutiche: Questo prodotto è destinato alla disinfezione e pulizia della cute lesa, comprese ferite superficiali di dimensioni ridotte e piaghe da decubito con interessamento limitato all'epidermide.
Controindicazioni ed Effetti Indesiderati: Betadine 10% è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo o a uno degli eccipienti elencati. Non deve essere usato in bambini di età inferiore ai sei mesi e in presenza di ipertiroidismo. Possono verificarsi effetti indesiderati come ipersensibilità, reazioni anafilattiche, ipertiroidismo, e dermatite da contatto.
Posologia: La soluzione cutanea Betadine 10% va applicata due volte al giorno direttamente sulle piccole ferite e infezioni cutanee. Cinque millilitri di soluzione (contenenti 50 mg di iodio) sono sufficienti per trattare un'area di circa 15 cm di lato. Per l'antisepsi cutanea, si consiglia di applicare uno strato protettivo della soluzione fino a ottenere una colorazione di intensità media, formando una pellicola superficiale che non macchia.
Conservazione: Si raccomanda di conservare la soluzione cutanea Betadine 10% a temperatura non superiore a 25°C.
Avvertenze: Il prodotto è destinato esclusivamente all'uso esterno e non deve essere applicato su cute gravemente lesa o superfici estese. L'uso prolungato può causare fenomeni di sensibilizzazione, richiedendo una valutazione clinica. Si consiglia particolare cautela nei pazienti con preesistente insufficienza renale. In caso di gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroidee, l'uso prolungato su estese superfici corporee può provocare iperfunzione tiroidea.
Interazioni: Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti. Il complesso polivinilpirrolidone-iodio è efficace a valori di pH compresi tra 2.0 e 7.0. Interazioni con preparati enzimatici possono indebolirne gli effetti. Non utilizzare contemporaneamente con prodotti contenenti sali di mercurio o composti del benzoino, carbonati, acido tannico, alcali, perossido d'idrogeno, taurolidina e argento.
Effetti Indesiderati: Gli effetti indesiderati possono includere ipersensibilità, reazioni anafilattiche, ipertiroidismo, squilibrio elettrolitico, acidosi metabolica, dermatite da contatto, angioedema e dermatite esfoliativa.
Sovradosaggio: In caso di sovradosaggio, sia intenzionale che accidentale, possono manifestarsi ipotiroidismo o ipertiroidismo. Monitorare attentamente la funzione renale e tiroidea.
Gravidanza e Allattamento: Durante gravidanza e allattamento, l'uso della soluzione di iodopovidone è consigliato solo se strettamente necessario, alla minima dose possibile. L'iodio può attraversare la placenta e il latte materno, influenzando la funzione tiroidea nel feto o nel neonato.